Concerto per l'Epifania
Certosa di Firenze
Domenica 6 gennaio, ore 18.00
Carissimi,
nell'imminenza della solennità dell'Epifania, vi invitiamo al Concerto spirituale
che si terrà alla Certosa di Firenze, Domenica 6 gennaio, ore 18.00.
Il programma prevede la lettura di testi in prosa e in poesia
sul tema del Natale del Signore e dell'Epifania (voce recitante Filippo Frittelli),
con musiche di Annamaria De Vito (arpa celtica).
Nell'occasione di questa mail,
vi inviamo anche per via digitale i nostri più sentiti auguri!
Dobbiamo non soltanto credere, ma vegliare; non soltanto amare, ma vegliare; non soltanto obbedire, ma vegliare. Vegliare perché? Per questo grande evento: la venuta di Cristo. Cos’è dunque vegliare? Veglia con Cristo chi non perde di vista il passato mentre sta guardando all’avvenire, e contemplando ciò che il Salvatore gli ha acquistato, non dimentica ciò che egli ha sofferto per lui. Veglia con Cristo chi fa memoria e rinnova ancora nella sua persona la croce e l’agonia di Cristo, e riveste con gioia questo mantello di afflizione che il Cristo ha portato quaggiù e ha lasciato dietro di sé quando è salito al cielo.
John H. Newman (La vita cristiana, p. 356)
Maria ha avuto la sua annunciazione. Giuseppe ha avuto da un angelo l’esplicitazione del mistero. I pastori apprendono la nascita del Cristo dai messaggeri di Dio, e «la gloria del Signore li avvolse di luce» (Lc 2,9). A Dio essi fanno omaggio dello stupore, che è l’inizio della conoscenza: compare allora «una moltitudine della milizia celeste» e canta: «Gloria a Dio, pace in terra; fra gli uomini buona volontà» (Lc 2,13-14). I due mondi, lo spirituale e il materiale, che formano l’uomo, spirito incarnato, e ora anche il Dio-Uomo, oggi sono riuniti.
Constantin Andronikof (Il senso delle feste, p. 119)
Santo Natale 2018
Un’aura dolce, senza mutamento
scrive d’un tratto l’autunno
verso le pagine bianche dell’inverno nel viale silenzioso
in cui vibrano appena quelle foglie in lacrime
tra la stanza e il giardino: qui passa un Angelo
e forse anche Maria era sulla soglia quando
Gabriele entrò nella sua vita per aprire
la porta dell’Infinito con Cristo, suo Figlio,
dentro la tenebra della storia.
Mistero della soglia, mistero del Natale
che porge la mano celeste al nostro amore
sul confine, ferito dalla veglia, tra la vita
e la Parola, e sul vagare piano della neve
senti sempre quel passo furtivo di Dio
che non si sa da dove viene e dove va.
Eppure siamo fatti diversi e maturi
da questa lanterna accesa sul limitare
delle nostre nude e preziose preghiere.
Tu, Dio bambino di Bethlem, apri in noi
la stella della nostra festa, Tu ancora
sulla soglia quale lettera d’amore trasmessa
da Dio alla vita.
Buon Natale e felice Anno nuovo
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